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La Peugeot dopo quindici anni di assenza rientra nel Mondiale Rally con la 206 WRC nel 2000

Storia[]

La 206 era una macchina molto piccola ed era quasi inpensabile potesse rivestire i ruoli di una WRC, ma nonostante questi problemi i tecnici della Peugeot si rivelarono all'altezza riuscendo a costruire un'auto competitiva. Dopo circa un anno di sviluppo, debuttò al Tour de Corse nel 1999, ma la prima stagione completa fu quella del 2000, dove riusci a vincere sia il titolo piloti che quello costruttori. Nel 2001 vinse solo il campionato costruttori, mentre nel 2002 riuscì a bissare il successo del 2000 facendo doppietta. La 206 era una macchina perfetta su asfalto, ma se la cavava egregiamente anche sullo sterrato, grazie ad un perfetto utilizzo dell'elettronica e all'utilizzo di sospensioni progettate dalla stessa Casa. Fondamentale il ruolo di piloti del calibro di Gronholm e Panizzi, il primo inarrestabile su sterrato, il secondo su asfalto. L'ultimo anno nel Mondiale fu il 2003, dove dovette accontentarsi di un secondo posto alle spalle della [[Citroen Xsara WRC|Citroen Xsara guidata da Sebastien Loeb

Botta

Roberto Botta al Rally della Marca 2007 su Peugeot 206 WRC

Carateristiche[]

  • Motore: anteriore trasversale con quattro cilindri in linea, 1997 cc e 300 cv a 5250 rpm
  • Trasmissione: trazione integrale con cambio a sei rapporti
  • Carrozzeria: tre porte in acciaio. Telaio monoscocca in acciaio
  • Peso: 1230 kg

Vittorie[]

  • 2000: Svezia, Nuova Zelanda, Mille Laghi e Australia (Gronholm); Corsica e Sanremo (Panizzi).
  • 2001: Mille Laghi, Australia e RAC (Gronholm); Svezia (Rovanpera); Catalogna (Auriol); Sanremo (Panizzi).
  • 2002: Svezia, Cipro, Nuova Zelanda, Finlandia e Australia (Gronholm); Corsica, Catalogna e Sanremo (Panizzi).
  • 2003: Svezia, Nuova Zelanda e Argentina (Gronholm); Catalogna (Panizzi).
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